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"L'eterno dilemma di ogni impero: che fare dei popoli conquistati? Assimilarli, quasi appendice della madrepatria? Dominarli, dividendoli? Annientarli, come Cartagine? A differenza di altri imperi, quello di Roma adattò la sua strategia alle terre conquistate. Cercando di capirle, accettando di studiarle, ascoltandone le voci. Salvo poi decidere come trattarle dall'alto della propria maestà. Di questa geopolitica pragmatica Ponzio Pilato, prefetto di Roma in Giudea dal 26 al 36 dopo Cristo, fu tragico e intelligente interprete. Almeno nell'interpretazione che Lino Cascioli ne dà in questa sua gemma, dove racconto e riflessione tessono un unico registro, avvincente e rivelatore. È raro imbattersi in pagine tanto intense, ricche di umanità e di metafore che ci trasportano attraverso il tempo. E ce ne fanno cogliere, se non la circolarità, la necessità di attraversarlo armati delle eterne domande cui non potremo mai rispondere né rinunciare." (Lucio Caracciolo)